L’Evangelo che oggi ci viene donato narra una scena di pesca,
sulle rive di quel grande lago, che ben conoscevano gli apostoli …
Ma, subito, la scena narrata diventa una parabola,
la terza di quattro brevissime parabole: un tesoro nascosto, una perla preziosa,
la pesca miracolosa, cui segue la quarta dello scriba e del suo tesoro…
Richiamano, le prime due parabole, alla decisione di scegliere il Regno,
vendendo tutto per acquistarlo…
Le altre due proseguono sul portare avanti questa decisione durante la vita
e di manifestarla, come lo scriba, con competenza e con completezza…
la rete lanciata in mare narra la fine di una giornata di lavoro:
i pescatori che hanno gettato la rete l’hanno trascinata sulla spiaggia,
scelgono i pesci buoni da portare a casa e gettano via quelli che non servono…
Gesù suggerisce un’ applicazione della parabola alla vita:
sarà così alla fine del mondo, gli angeli separeranno i cattivi dai buoni
e getteranno i cattivi nella fornace ardente di pianto e stridore di denti…
Gesù usa un’ immagine forte per il destino di chi si separa da Dio
o non vuol sapere nulla di Dio…
Noi sappiamo che Dio non esclude, di nessuno lui vuole la condanna,
Dio vuole che tutti abbiano vita e vita in abbondanza:
è chi non entra in relazione con lui, qualunque essa sia, che esclude se stesso…
La rete, infatti, che pesca gli uomini, dice che il Regno è la salvezza di tutti:
tutti raccolti, senza distinzione, in questa rete,
che è l’annuncio della Parola di Dio proposta a tutti,
ed è la Chiesa chiamata ad accogliere tutti,
senza vedere se uno è buono o cattivo, perché la salvezza è per tutti…
È un richiamo alla misericordia verso tutti:
perché chi non ha misericordia, diventa il pesce cattivo che verrà gettato…
Poi Gesù, dopo le parabole, fa un esame ai discepoli, ed anche a noi uditori:
Avete capito queste cose? Tutte?
Ognuno di noi, come lo scriba, o il padrone di casa,
nella misura in cui ha capito, deve coerentemente vivere,
e poi anche trasmettere: anzitutto cose nuove…
Quella meravigliosa cosa nuova che è il tesoro, sempre nuovo, che è il Vangelo…
Sempre aperti a ciò che è nuovo, per evitare il pericolo, costantemente in agguato,
che la religione sia semplicemente un ripetersi di parole e riti,
che non intaccano la vita e non permettono di scoprire la perenne freschezza
dell’amore di Dio e la gioia del suo Vangelo…
don Enrico