La Commissione Caritas della Comunità “Santi Profeti” si è riunita in presenza con la guida del nostro responsabile Don Augusto. Si è posta tanti interrogativi e tante domande per discernere insieme e riflettere, seguendo la traccia proposta dal nostro Arcivescovo Delpini: propongo che la ripresa delle attività pastorali nell’autunno 2020 sia prima che un tempo di programmazione un esercizio di interpretazione e di discernimento”.
Tutti abbiamo constatato che il mondo è profondamente cambiato.
Le povertà oggi assumono i volti più disparati:
- incontriamo poveri nascosti come persone che lavorano, ma non hanno un reddito sufficiente;
- padri di famiglia che non riescono più a dare ai figli il tenore di vita precedente;
- povertà oggi è ammalarsi e non riuscire a stabilire un contatto con i medici;
- povertà è perdere il posto di lavoro;
- povertà è perdere la casa, perché non si riesce più a pagare il mutuo.
Sono povertà che creano più sofferenza rispetto al passato, perché colpiscono persone che prima erano benestanti.
Per non toccare il tema drammatico ed estremo dell’aumento dei suicidi e delle depressioni.
Allora come intervenire? Come superare la fatica di vivere?
- Come superare i deserti personali e i deserti collettivi?
- Come riorganizzarci nella Comunità per mantenere la prossimità?
- Come rielaborare la relazione?
- Abbiamo tentato di dare delle risposte:
- i centri di ascolto non bastano oggi, lo ammette la stessa Caritas Ambrosiana,
- bisogna saper entrare con tanta umiltà e tanta discrezione nelle case;
- inventare con la “fantasia della carità” nuove forme di incontro, per conoscere con i nostri sacerdoti il nostro territorio e i suoi bisogni;
- lavorare tutti insieme all’interno della Comunità fra soggetti diversi e soprattutto generazioni diverse, con la massima attenzione ai giovani, e per questo dobbiamo intensificare i rapporti e gli scambi con la Pastorale giovanile e l’Oratorio;
- costituire una piccola équipe che raccoglie professionisti con varie competenze dall’avvocato al medico, all’infermiere ecc., disponibili a fornire consulenze;
- creare in parrocchia uno sportello telefonico di ascolto rivolto alle persone anziane.
È forte oggi più che mai la responsabilità che abbiamo tutti noi, con i nostri sacerdoti, di promuovere la resilienza nelle persone e nella nostra Comunità.
Con l’aiuto di Dio dobbiamo seminare amore e metterci cuore.
Da questo momento difficile può uscire un bene inaspettato, ma dipende da noi.