Sabato 23 Novembre, dalle ore 9.30 alle ore 12, si terrà nella Sala Capitolare della basilica di Santa Maria della Passione un convegno, aperto a tutti, sulla figura di Adriana Zarri (1919-2010), teologa e importante testimone di fedeltà al Vangelo che si coniuga, in virtù di una verità che rende liberi, con la più schietta laicità.
Le sue parole:
«La povertà evangelica è soprattutto il distacco, non solo dal denaro, ma dal potere, dall’ambizione, da tutto. E quando mi si chiede qual è la massima evangelica che più mi interessa io dico sempre che è dove si dice “chi perde la propria vita la troverà”; quella è veramente la povertà, l’essere liberi da tutto, a cominciare da noi stessi».
«Credo che noi abbiamo un concetto molto intellettualistico della fede. La fede non è necessariamente credere nell’esistenza di Dio, nella divinità di Cristo, nella risurrezione, nei cosiddetti contenuti di fede. La fede è soprattutto un atteggiamento di ascolto, di disponibilità».
«Mi alzo alle sei del mattino, poi faccio colazione e recito le lodi. E così comincia la giornata. Durante il mattino dirigo un poco i lavori di campagna e in seguito faccio la liturgia nella chiesetta. A mezzogiorno pranzo. Il pomeriggio mi riposo un poco perché vado a letto tardissimo. Poi mi alzo, lavoro, vado a cena alle otto, poi mi distendo un poco e verso le dieci riprendo a lavorare, fino alle tre di notte. Ed è il periodo in cui faccio il lavoro più importante, più impegnativo perché durante il giorno tra lavori esterni, tra corrispondenza e articoli la giornata mi passa. E invece i lavori seri li sbrigo di notte»
Scopri di più, guarda i video dell’intervista del 2004 realizzata nel suo casolare: